L’opera propone un dettaglio fotografico contemporaneo, di matrice astratta, pervaso dall’immagine di un bonzo giapponese dell’epoca Meiji (1868 – 1912); illustrata con velature di china, la figura religiosa appare raccolta in preghiera.
Nella composizione si avverte la forza della materia e del colore, al contempo, però, si è avvinti da un sentimento di raccoglimento interiore che suggerisce a una sospensione temporale e privilegia una visione di “malinconica bellezza”.
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