Il progetto Still Waiting, caratterizzato da opere di matrice “wabi sabi”, nasce dall’incontro fra il regista Alessandro Garilli e il graphic designer Roberto Solieri.
Le opere Still Waiting sono frutto di una ricerca storica oltre che estetica e nascono dalla compenetrazione tra fotografia astratta e pittura figurativa. In esse si avverte la forza della materia e del colore; al contempo, però, si è avvinti da un sentimento di raccoglimento interiore che privilegia una visione di “malinconica bellezza”.
Collezione OZU
La collezione “Ozu”, segna l’esordio del progetto Still Waiting, che porta i due artisti a vincere il concorso internazionale “Malamegi Lab”. Queste prime opere esprimono una caratteristica comune anche ai lavori futuri, ovvero una chiara fascinazione orientale, qui dovuta sia ai dettagli fotografici (scattati da Solieri ad Hong Kong) sia alle chine di Garilli che s’ispirano al cinema giapponese della prima metà del 900 (in particolare modo ai film del regista Yasujirō Ozu).
Collezione YOKOHAMA
I soggetti rappresentati in questa collezione s’ispirano a fotografie della scuola di Yokohama, fondata in Giappone, nella seconda metà dell’Ottocento. Ogni lavoro della collezione propone, dunque, dettagli fotografici contemporanei pervasi da scene di vita giapponese di oltre un secolo fa. Questo incontro tra la fotografia contemporanea e volti e corpi dell’epoca Meiji (1868 – 1912) da origine a una sospensione temporale che diviene un marchio indelebile in ogni creazione Still Waiting.
Le figure a china, presentando il corpus principale a fuoco e alcuni contorni sfuocati, richiamano il linguaggio “tridimensionale” della materia (che sembra spesso emergere, quasi uscire, dai dettagli fotografici). Inoltre ogni opera presenta il logo Still Waiting (disegnato a mano e creato appositamente per il brand) che diviene la firma dei due artisti.